Giochi la partita forse più bella del campionato, ma se non fai gol l’avversario ti supera. È stata questa la sintesi di una partita in cui il Napoli ha vinto, ha fatto due gol e ha approfittato con fare cinico di una Juve e di un Vlahovic che nel primo tempo ha sbagliato tre occasioni per fare gol. Sulla prima occasione c’è stata la complicità della sfortuna, in quanto il palo esterno ha vanificato il bel gesto tecnico di Vlahovic di fare uno scavetto saltare il portiere e mettere la palla là dove il portiere non ci sarebbe mai arrivato. Ma sulle altre due occasioni il centravanti della Juventus avrebbe potuto e dovuto fare gol. Così, come succede spesso nel calcio, gol sbagliato e gol subito. Il Napoli che si è limitato ad aspettare la Juve per colpirla in contropiede, va in gol con Kvaratskhelia e fa esultare il Diego Armando Maradona che impazzisce di gioia e salta con il solito, ripetuto coro “chi non salta bianconero è……” facendo pure smuovere dal suo seggiolino anche il presidente De Laurentiis, il quale, inquadrato dalle telecamere, trasmette sguardi sornioni di “vendetta”, mentre continua a ordinare ai suoi di non presentarsi davanti alle telecamere di Dazn. Ma, chissà perché! Non capiamo questa scelta contro l’informazione che, oltretutto, danneggia anche i suoi tifosi. Comunque, ritornando alla partita, nel secondo tempo abbiamo continuato a vedere una Juve che non ci stava a perdere e, con caparbietà, è riuscita finalmente a pareggiare con un tiro da fuori area di Chiesa. A questo punto, visto il continuo attaccare dei bianconeri, la sensazione è stata quella che la squadra di Allegri volesse vincere. Tuttavia, per un ingenuo fallo in area di rigore di Nonge su Osimhen, (il giovane giocatore della Juventus è ancora troppo acerbo per la prima squadra) i bianconeri subiscono un calcio di rigore che lo stesso Osimhen batte, Szczesny para ma non trattiene e Raspadori si avventa sulla palla e fa gol. 2 a 1 per il Napoli e Juve che torna a casa a testa bassa e la consapevolezza di avere buttato al vento l’occasione di allungare la sua posizione in classifica per il secondo posto. In chiusura dobbiamo dire che questa volta la sconfitta non è attribuibile ad Allegri, anche se, a onor del vero, dobbiamo mettere l’appunto su quel 3-5-2 iniziale che poteva essere sostituito dal 4-3-3 messo in mostra nel secondo tempo, in cui la Juve, perdendo, aveva bisogno di un maggiore apporto in attacco. E così è stato con il pareggio di Chiesa. Ma si sa, mister Allegri è così, timoroso di scoprirsi all’inizio e poi, quando le cose vanno male corre ai ripari. Comunque, lo ripetiamo, in questo caso lui non ha colpe specifiche. Sono i giocatori che devono fare gol e non l’allenatore. Infine, una citazione sul Napoli di Calzona che ha vinto, ed è sempre alla ricerca di quel passato recente che sembra ancora troppo lontano.
Salvino Cavallaro